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Storia di Argenta
La fondazione di Argenta risale all’epoca romana e da quasi duemila anni il centro è continuamente abitato; tuttavia, di questa storia ultra-millenaria si conservano solo tracce documentarie. Alluvioni, terremoti, allagamenti e guerre hanno modificato costantemente la città, comportando continue ricostruzioni; in particolare, l’ultima guerra ha così distrutto il centro, che l’opera di ricostruzione si è protratta per tanti decenni.
La storia di Argenta si intreccia con quella della lotta contro le acque, che da sempre caratterizzano il suo territorio. A destra del Po di Primaro, antico ramo del Po, sorse nel VI secolo pieve di San Giorgio, probabilmente su volontà dei vescovi ravennati. L’abitato di Argenta si sviluppò poi a destra del fiume, intorno ad una fortificazioni ed ad un importante porto fluviale, in cui si raccoglievano le gabelle per il transito di mercanti e viaggiatori.
Il periodo di massima espansione si ebbe quando il territorio entrò sotto l’influenza estense, i quali operarono grandi opere di bonifica e infossamento, che donarono nuove terre e uno sviluppo agricolo del centro. Con la devoluzione allo Stato Pontificio del 1598, la zona tornò ad impaludarsi con gran rapidità, a causa dell’assenza di lavori di manutenzione e di bonifica durante gli anni papali. A peggiorare la situazione, lo spegnimento del Po di Primaro, comportò l’impossibilità di accogliere i torrenti appenninici senza causare devastanti allagamenti, per la mancanza di un deflusso verso il mare. La situazione migliorò a partire dal 1741, quando fu cambiato il corso del fiume Reno, facendolo rientrare nell’alveo dello spento Po di Primario, grazie al canale artificiale del Cavo Berrettino.; tuttavia solo con le bonifiche meccaniche avviate sul finire del XIX secolo.