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Delizia di Belriguardo

Strada Provinciale 274

La Delizia di Belriguardo, luogo di svago e villeggiatura esclusivo della famiglia estense, è la prima costruita fuori dai confini cittadini. L’edificio risale al 1435, su probabile progetto di Guido da Siena, e comprendeva un fabbricato di 50 stanze, due logge intorno alle fabbriche minori, scuderie che ospitavano fino a 200 cavalli: tutto circondato da torri dipinte, mura merlate e da un fossato. Negli anni successivi la delizia fu espansa, soprattutto sotto il ducato di Borso d’Este, che adeguò l’intera struttura al gusto magniloquente della sua corte. Ai lavori di espansioni operarono architetti importanti quali Pietro Benvenuti, Biagio Rossetti e Girolamo Da Carpi, e il risultato fu una delle regge più ricche e invidiate d’Europa, da dove la corte estense governava il ducato per ben sei mesi all’anno.
L’interno era riccamente decorato con affreschi e dipinti dei principali pittori presenti a Ferrara tra Quattro e Cinquecento, uno straordinaro cuclio purtroppo andato perduto. Gli unici affreschi superstiti sono visibili nella Sala della Vigna, testimonianza importante dello splendore della villa nel Cinquecento.
Di grande fama era anche il giardino all’italiana della Delizia, che occupava un’area di 30 ettari. La sua bellezza era tale che Papa Clemente VIII si dispiaceva di non avere niente di così bello attorno a Roma.
Con la devoluzione del ducato di Ferrara allo stato Pontificio, la Delizia fu trasformata in casa di campagna, con le sue sale trasformate in stalle e granai. Solo in tempi recenti il complesso è stato riscoperto e restaurato.

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